Lianos ci ha lasciati

Si spento all’età di 32 anni il grande Lianos , castrone baio da Lanlord-Landego,  che sotto la sella del brasiliano Rodrigo Pessoa ha vinto l’oro ai FEI World Equestrian Games™ di Roma nel 1998.

Lianos era il Campione del Mondo. Cavallo, dalla storia più unica che rara, ha vissuto gli ultimi anni della sua vita a Castellazzo servito, riverito e osannato da chiunque abbia mai varcato la soglia della scuderia. Una carriera invidiabile, quella dell’holsteiner figlio di Landlord, cavallo dal portamento fiero. Scovato anche lui dall’abilissimo Hans Horn, Lianos ha avuto l’opportunità di essere montato da cavalieri di tutto rispetto. Prima sotto la sella di Jos Lansink e poi – una volta acquistato da Vittorio Orlandi – sotto quella di Gianni Govoni, ha messo insieme una serie infinita di successi.

Dal 1997 è stato, poi, il compagno di gara di Rodrigo Pessoa che, vittoria dopo vittoria (tra le tante anche una nel Gran Premio di Aachen nel 1999 e due nel Gran Premio di Calgary 2000 e 2001), lo ha portato a ottenere una delle più grandi affermazioni che uno sportivo, cavallo o cavaliere, possa immaginare: quella di diventare Campione del Mondo.

“Posso dire – ha affermato Vittorio Orlandi – che abbiamo davvero perso un pezzo della nostra vita. Lianos ci ha dato veramente tanto. Era al prato, anche stamattina. Quando le giornate lo permettevano trascorreva due o tre ore in paddock anche in compagnia di alcuni puledri. Come era solito fare si era sdraiato; spesso lo aiutavamo a rialzarsi, ma questa volta non ce l’ha fatta. Era un cavallo dal carattere estremamente buono e si faceva rispettare da tutti i suoi compagni di scuderia con estrema ‘signorilità’. I primi proprietari pensavano che non avrebbe mai potuto svolgere attività agonistica – ricorda ancora Orlandi – e infatti era stato venduto con la promessa di non praticare sport. Lo abbiamo acquistato successivamente da Hans Horn, quando, già sotto la sella di Jos Lansink, al contrario aveva messo in cassaforte diversi successi. Poi – conclude – è arrivato in cima al mondo”. Alle parole di Vittorio Orlandi fanno eco quelle di Nelly Mancinelli.

“Tra me e Lianos – ha detto Nelly Mancinelli, indubbiamente commossa per la perdita del suo Campione – è stato un vero e proprio amore a prima vista. L’ho sempre seguito nella sua carriera e farlo trasferire nelle scuderie di Rodrigo Pessoa (in Belgio ndr.) era comunque come averlo in casa con noi. Era un po’ il nonno della scuderia. Amava stare in paddock con una puledrina di sei mesi e la nostra sensazione era che sentisse davvero la responsabilità di doverla educare, come un nonno fa con i propri nipoti. Abbiamo vissuto una vita in simbiosi. Proprio questa mattina ho dato la notizia anche a Rodrigo che si informava sempre del suo stato di salute. Dopo aver appreso la notizia della  perdita del suo compagno di gara, si è consolato sapendo che il cavallo con cui ha ottenuto forse il più grande successo della sua vita ha vissuto al meglio i suoi lunghi anni dopo il ‘pensionamento’. Un carattere eccezionale – ha concluso Nelly Mancinelli – tutto quello che si può desiderare in un cavallo, Lianos ce l’aveva… capace di entrare in punta di piedi e in un attimo di portarti subito alle stelle”.

“Avevi 32 anni quando ti sei sdraiato per addormentati dopo una brillante carriera e un felice pensionamento a Castellazzo. Grazie a Vittorio Orlandi e Nelly Mancinelli per la loro fiducia”. È così che il brasiliano Rodrigo Pessoa ha salutato sul suo profilo Instagram, il suo compagno di gara, ricordando le loro più importanti vittorie.

Da oggi Lianos continuerà a galoppare…in un’altra dimensione. Buone galoppate anche a te… Campione!

 

foto di Paolo Biroldi.